Descrivere lo Xing Yi Quan a chi pratica arti marziali non è cosa facile ed ancor meno facile è descriverlo ai non praticanti. Una cosa è certa, quando ci vogliamo cimentare nelle Arti Marziali a 360° e cioè considerando l’aspetto della salute, della filosofia e del combattimento, nel panorama degli stili cinesi, non possiamo fare a meno di considerare lo Xing Yi Quan. Ad una osservazione superficiale lo XYQ appare semplice ed estremamante lineare nelle sue movenze ma in realtà nasconde un lavoro profondo e complesso che, se ben eseguito, permette di assumere il pieno controllo del corpo e della mente fondendoli insieme come se fossero realmente un’unica entità che si muove all’unisono in modo spiraliforme ed armonico. Raffinato nel lavoro della mente, accurato nello studio del corpo e delle sue dinamiche, profondo nello studio dell’allineamento e della stimolazione dei punti energetici (MTC), efficace nelle sue applicazioni, lo XYQ racchiude in sè tutti i principi degli “stili interni” e chiunque voglia capire il significato del “lavoro interno” (Nei Gong in cinese mandarino) non può fare a meno di confrontarsi con questo stile.
Cenni storici:
Lo Xing Yi Quan è da sempre considerato uno dei principali stili cosiddetti “interni” (Nei Jia) di Wu Shu in quanto di origini molto antiche e varie sono le storie riguardo alla sua creazione. Tradizionalmente due sono le versioni maggiormente accettate: una attribuisce la sua nascita al leggendario Generale Yue Fei (1103-1142), personaggio epico nella cultura cinese che si distinse per il suo eroismo, l’altra attribuisce le sue origini a Ji Jike (1602-1683). Yue Fei è tutt’oggi una figura molto amata e venerata nella cultura cinese in quanto fu un eroe militare che, in un periodo di corruzione, guerre e carestie, continuò a combattere per la Dinastia Song mantenendo vivi i suoi ideali di bontà, rettitudine e lealtà e rappresentando quindi un esempio di uomo estremamente virtuoso. A partire da qui molti sono i Maestri che nella storia dello Xing Yi Quan si sono distinti per le loro doti e per aver contribuito in modo determinante al suo sviluppo, tra questi possiamo citare Dai Long Bang e Li Neng Ran che, tra gli altri, tramandò la sua arte ai famosi Guo Yun Shen e Liu Qi Lan. Il Maestro Guo Yun Shen poi, noto per le sue capacità di combattente, ebbe come allievi nientedimeno che Sun Lutang e Wang Xiang Zhai (creatore dell’Yi Quan).
Caratteristiche:
Tradotto come “boxe della forma e dell’intenzione” lo Xing Yi Quan viene usualmente suddiviso in tre tipologie legate alle province della Cina in cui si è maggiormente sviluppato: Hebei, Shanxi ed Henan. Da un punto di vista tecnico gli stili dell’Hebei e dello Shanxi hanno caratteristiche simili tra loro ed hanno come fondamento lo studio dei 5 elementi e dei 12 animali mentre quello dell’Henan, che secondo alcune fonti fu fondato da Ma Xueli e detto anche Xinyi Liuhequan o Xing Yi Quan musulmano in quanto praticato prevalentemente dalla minoranza Hui, si basa sullo studio dei 10 animali.
In generale lo studio dello Xing Yi Quan, se praticato in modo tradizionale, prevede esercizi di pratica statica (San Ti Shi) in singolo e a coppia, qi gong (Dan Tian Gong, etc.), forme a mani nude (ad esempio Wu Xing Quan, Wu Xing Lian Huan, Za Shi Chui, Ba Shi, etc.) e con armi (sciabola,bastone, spada e lancia), applicazioni a coppia, combattimenti prestabiliti (ad esempio Wu Xing Sheng Ke, An Shen Pao, etc), combattimento libero (Xing Yi San Da).
Le arti marziali (almeno quelle cinesi) devono comprendere sempre tre aspetti: la salute, la filosofia e la lotta e questa triplicità è alla base proprio dello Xing Yi Quan che quindi consente di studiare le arti marziali in modo completo e profondo. L’esecuzione di ogni singolo movimento o posizione deve essere svolta in accordo con le leggi della MTC e del taoismo esprimendo così una ricchezza incredibile di conoscenza e benefici.Vari sono gli esempi che potremmo considerare a conferma di ciò, in primis il passaggio dalla posizione di partenza fino alla caratteristica posizione San Ti Shi da mettere in relazione alle fasi della cosmogonia taoista (Wu ji, Tai Ji, Liang Yi, Si Xiang, Ba Gua), oppure lo studio delle cinque tecniche fondamentali di pugno (Pi-Zuan-Beng-Pao-Heng), che sono collegate, secondo i princìpi della MTC, agli organi interni (polmoni-reni-fegato-cuore-milza) e, nella filosofia taoista, ai cinque elementi (Wu Xing) costitutivi (metallo-acqua-legno-fuoco-terra), o ancora Wu Xing Sheng Ke (combattimento prestabilito) che rappresenta i cicli creativo e distruttivo dei cinque elementi e molti altri esempi ancora.
Ponendo come base di studio la ricerca della forza esplosiva (Fa Li) e del radicamento (zhan zhuang) lo Xing Yi Quan si distingue per i suoi movimenti eseguiti in modo esplosivo e per la caratteristica posizione San Ti Shi. Ad una osservazione esterna e superficiale lo Xing Yi Quan può apparire caratterizzato solo da movimenti lineari e diretti ma è una interpretazione erronea in quanto abbiamo a che fare con un sistema molto complesso in cui “l’energia” interna ed il corpo si devono muovere in modo spiraliforme, fluido, con potenza ed in perfetta unità. Studiare questo stile significa assimilare dei princìpi, tutto deve partire dal Dan Tian e dalla spinta dei piedi e si deve acquisire la capacità di usare il corpo come un’unica entità padroneggiandone ogni infinitesima parte in accordo con le leggi dello Yin e Yang e realizzando quindi tutti i benefici in termini di salute e di efficacia nel combattimento che contradistinguono lo Xing Yi Quan. Questo è possibile attraverso un duro lavoro con gli esercizi che la tradizione trasmette e che rappresentano uno strumento fondamentale per comprendere i princìpi che possiamo ragionevolmente considerare alla base e comuni poi agli stili interni (Tai Ji Quan, Ba Gua Zhang, Yi Quan, etc.).
Lo Xing Yi Quan, come evidenziato dal nome stesso, è composto da due parti fondamentali che sono complementari ed inscindibili tra loro, Xing”la forma” e Yi “l’intenzione” e cioè le forme ed il lavoro sull’energia interna, forza esterna e forza interna (Nei Gong Jing), il corpo e la mente, il visibile e il non visibile, lo Yin e lo Yang. Ognuno interagisce con l’altro con equilibrio e armonica sinergia secondo i dettami della filosofia taoista nella quale questo stile è strettamente compenetrato.
Concentrarsi solo una parte di esso (ad esempio solo studiando le forme) non permette di comprendere e realizzare quel patrimonio di conoscenza e valore che questo meraviglioso stile racchiude.
Alessandro Scorzoso
L’ha ribloggato su Xing Yi Quan – Firenze.
"Mi piace""Mi piace"